Altichiero e la “Scuola Veronese”

Altichiero (o Aldighieri o Aldigheri) nacque probabilmente a Zevio, vicino a Verona, nel 1320 ca. e morì nel 1395 sempre a Verona. È un pittore medievale italiano e forse il più significativo artista dell’Italia del Nord del XIV secolo. È attivo dal 1372 al 1384, ed è effettivamente considerato il fondatore della Scuola Veronese, nonostante l’unico esempio rimasto dei suoi lavori in questa città sia un affresco che si trova nella chiesa di Santa Anastasia. È uno dei grandi innovatori dell’arte del Trecento: il suo linguaggio è, appunto, fortemente innovativo, votato alla drammaticità ma con modalità che sapevano raggiungere il popolo. Nelle sue opere l’artista sembra quasi spostare l’attenzione dalla scena ai particolari.

Egli cominciò la sua carriera a Verona per poi trasferirsi a Padova, dove studiò gli affreschi di Giotto e, prendendo spunto da essi, sviluppò nuove forme di architettura pittorica. Trascorse vari anni in questa città, ed è per questo motivo che molte delle sue opere esistenti tutt’oggi si trovano a Padova.

Nella città di Verona gli affreschi di Altichiero delle “Guerre ebraiche di Tito e Vespasiano”, descritte da Vasari nel Palazzo Scaligero, sono stati distrutti nei primi anni del XVIII secolo, perdita considerevole nella storia della pittura veronese. Nel 1364 inoltre, l’artista affrescò anche la Sala Grande di Cansignorio della Scala, opera che è presente attualmente.

Resiste tutt’oggi anche l’opera “Adorazione della Vergine” del pittore, che si trova, come precedentemente detto, nella chiesa di Santa Anastasia. L’affresco è del 1380 ca. e misura 535×366 cm, ed è situato nella cappella più lontana del santuario, la cappella Cavalli, in alto sulla parete di destra. È un affresco votivo che rappresenta la famiglia Cavalli in adorazione della Madonna con Bambino. Nel dipinto, in una magnifica camera gotica, come un antico omaggio feudale, tre nobili cavalieri si inginocchiano davanti al trono e vengono presentati da San Giorgio, San Martino e San Giacomo il Grande alla Vergine con il Bambino nel tabernacolo. I soprabiti e gli scudi dei cavalieri sono blasonati con il leone araldico di Cavalli, e i loro elmi (appesi alla schiena o posti attorno) sono decorati con teste di cavalli.

Elmo
dettaglio: elmo dei cavalieri

La data dell’opera non è certa, ma questo affresco è considerato come una delle ultime opere di Altichiero, dipinta del tardo 1380. Comunque sia, esso è ambientato molto tempo prima, presumibilmente nella prima metà del 1370, quando Cavalli sembrava essere in disaccordo con la sentenza degli Scaligeri e lasciò Verona, in seguito alla morte di Cansignorio della Scala.

L’angolo in basso a destra dell’affresco andò perduto quando fu eretta la tomba di Fedrigo Cavalli, morto nel 1390.

Altichiero la vergine adorata dai membri della famiglia Cavalli sant'anastasia verona 1370

FONTI:

a cura della Dott.ssa Francesca Nicoli