Polvere nera nel Medioevo

Tutti noi sappiamo cos’è la polvere nera (o piu comunemente chiamata polvere da sparo).

Dal punto di vista chimico è una miscela di nitrato di potassio, carbone e zolfo, in grado di dare una reazione di combustione che produce un’enorme quantità di gas. Questo si espande molto velocemente, dando dunque origine all’esplosione vera e propria nelle condizioni adeguate.

ORIGINI

Non è chiarissimo chi abbia per primo inventato la polvere nera. L’ipotesi più accreditata afferma che fu scoperta per caso in Cina, attorno al X secolo d.C., da alchimisti alla ricerca di elisir medicinali.

Da lì il suo uso si espanse molto velocemente alla costruzione di fuochi d’artificio, freccie incendiarie, bombe ed eventualmente alle vere e proprie armi da fuoco.

In Europa le armi a base di polvere da sparo iniziarono a comparire attorno al 1300 d.C., probabilmente a seguito delle invasioni mongole. Questi ultimi, infatti, avevano già appreso da popolazioni orientali dei metodi rudimentali per l’uso della polvere nera.

Già nel 1267 abbiamo testimonianze di piccole cariche esplosive usate come petardi dai bambini.

Da li a poco i cannoni fecero la loro comparsa nel mondo europeo e musulmano, dando il via ad una vera e propria rivoluzione bellica.

Armi da fuoco portatili inziano infine ad apparire all’inizio del XV secolo d.C., rendendo obsoleti molti ruoli precedentemente molto efficaci, come arcieri e cavalleria pesante.

CONSEGUENZE

Il fatto che l’arrivo della polvere nere in Europa abbia cambiato il modo di fare guerra è facilmente intuibile, ma a volte non ci rendiamo conto di quanto sia stato rivoluzionario, sia nel bene che nel male, nella storia europea.

I cannoni hanno completamente sconvolto i metodi di assedio. I primi castelli, con mura alte e strette, non potevano resistere a tale potenza. Solo mura molto spesse, e dunque costose, avevano una possibilità. Questo ha fatto si che solo grandi potenze potessero permettersi armi e fortificazioni adeguate, dando il via al declino del feudalesimo ed alla nascita delle grandi nazioni centralizzate.

L’avvento dei primi rudimentali fucili ha reso obsoleto il ruolo dell’arciere, già minacciato dalla nascita delle balestre, e delle unità corazzate: nessuna armatura dell’epoca, infatti, era in grado di garantire la mobilità necessaria in battaglia e resistenza ai proiettili.

Tutto questo ha reso indispensabile una corsa alle armi ed una rivalutazione delle tattiche di guerra. È proprio in questo periodo, infatti, che nascono unità come la cavalleria leggera e le prime fortezze a mura molto spesse.

In un certo senso, si può dire che la polvere da sparo abbia contribuito notevolmente nel plasmare il mondo e la società in cui viviamo ancora oggi.

 FONTI:

A cura di Davide Mignolli