La famiglia del Monferrato

GUGLIELMO I DEL MONFERRATO

Stemma degli Aleramici

Guglielmo I fu il capostipite della dinastia Aleramica e il padre di Aleramo del Monferrato.

Le informazioni sui fatti della sua vita sono incerte, però grazie ad alcuni studiosi, abbiamo potuto ipotizzare diverse teorie sull’origine di questo personaggio e una di queste teorie spiega le origini del nome della famiglia: secondo l’autore Galeotto del Carretto il termine potrebbe provenire da eisen (ferro) e berg (monte). Queste località si trovano in Germania e sono circa una decina. Una seconda ipotesi riguardante l’origine del nome proviene da Olimpio Musso, il quale ha ipotizzato una provenienza francese dei conti del Monferrato. Nelle vicinanze di Grenoble è situato il paese di Montferrat nell’antica contea di Sermorens. Dal nome di quel paese si è supposto che gli antenati di Aleramo potessero essere signori di quella contea.

Per quanto riguarda invece il personaggio di Guglielmo come padre di Aleramo viene menzionato insieme all’arcivescovo Lamperto di Milano e ai conti Giselberto e Sansone in un atto del 924, dove intervengono presso il Re d’Italia Rodolfo II di Borgogna, in favore del vescovo di Piacenza. In questo contesto Guglielmo fece parte dei feudatari insieme a Lamberto e Giselberto. Questa teoria sembrerebbe quella più attendibile, la quale presenterebbe l’origine borgognona di Guglielmo.

Probabilmente la morte di Guglielmo sarebbe da datarsi tra il 924 e il 933. Infatti nel 933 compare per la prima volta nella documentazione  il comes di suo figlio Aleramo del Monferrato.

GUGLIELMO V DEL MONFERRATO

Guglielmo V “il Vecchio”, marchese di Monferrato fu l’unico figlio maschio di Ranieri, marchese di Monferrato, e di Gisella figlia di Guglielmo I di Borgogna. Nacque introno al 1100, fu marchese del Monferrato dal 1137 fino alla morte.

La madre di Guglielmo V era stata la moglie alle sue prime nozze del conte Umberto II di Savoia dal quale aveva avuto due figli: Amedeo e Adelaide. In seguito Adelaide sposò il re di Francia Luigi VI, quindi fu suo cognato.

Verso il 1133 sposò la sorella di Corrado III Re dei Romani e di Federico di Svevia, padre dell’Imperatore Federico I Barbarossa. Per nascita e per matrimonio era imparentato con i più potenti regnanti dell’Europa occidentale.

Con la morte del padre, avvenuta nel 1135, Guglielmo V ottenne la successione nel marchesato del Monferrato.

In breve tempo si inimicò un ramo della famiglia degli Aleramici, i quali cedettero le loro terre al comune di Asti. In questo periodo a Guglielmo si presentò l’occasione di emergere nell’ambito militare.

Infatti Luigi VI stava preparando le truppe per la Crociata in Terra Santa. Un contingente di queste truppe, dovendo percorrere l’Europa attraversando l’Ungheria, vennero affidate al conte Amedeo III e a Guglielmo V. Seguirono Corrado III di Svevia verso Costantinopoli, giungendovi verso l’autunno del 1147.

Prese parte all’assedio di Damasco nel 1148, ma venne sconfitto e questo insuccesso costrinse i crociati alla ritirata da Tessalonica. In seguito vennero ospitati dall’Imperatore Manuele I Comneno e trai i due sovrani si creò un forte legame.

Nel 1149 la spedizione in oriente terminò e Guglielmo V ritornò in Piemonte. Visto che Guglielmo V era di fazione ghibellina, si mise al servizio dell’Imperatore Federico I Barbarossa e lo appoggiò nelle sue spedizioni contro i comuni ribelli. Era interessato al comune di Asti e partecipò all’assedio del Barbarossa alla città di Tortona. Nel settembre del 1158 accolse gli ostaggi del comune di Milano dopo la sua capitolazione ad opera del Barbarossa. Seguì lo stesso in altre campagne militari contro i comuni ribelli. Poi decise di rientrare nei suoi territori per amministrarli.; venne però sconfitto più volte assieme al suo esercito nel suo stesso territorio dalle truppe comunali. Volendo la rivincita sui comuni, seguì ancora l’Imperatore Federico I Barbarossa contro Alessandria ma gli andò male anche questa volta. Così decise di schierarsi dalla parte dei comuni, alleandosi con Alessandria e stringendo legami con Manuele I Comneno, nemico dell’Imperatore. In seguito il figlio Guglielmo Lungaspada sposò la figlia di Comneno nel 1179.

Essendo venuto a conoscenza della nascita di suo nipote Baldovino, nato dall’unione tra Guglielmo Lungaspada e la regina Sibilla di Gerusalemme, Guglielmo V decise di ritornare in Terra Santa per poter conoscere suo nipote. A Guglielmo V fu concesso un piccolo feudo in Galilea ma venne coinvolto nella battaglia di Hattin. Successivamente venne catturato da Saladino e, inseguito, riscattato dal figlio Corrado dopo la conquista a Tiro. Rimase a Tiro dove morì nell’agosto del 1191.

Per la sua vita longeva gli venne attribuito l’epiteto “il vecchio”.

CORRADO DEL MONFERRATO

Corrado degli Aleramici nacque nel 1140 e fu il figlio del marchese Guglielmo V degli Aleramici e di Giuditta di Babenberg. Fu Re di Gerusalemme dal 1190 fino alla morte e marchese del Monferrato dal 1191 fino alla morte.

Della sua giovinezza sappiamo gran poco. Le prime notizie sulla sua vita risalgono al 1160, ma sono solo dei frammenti. Da questi frammenti si deduce di un possibile matrimonio tra Corrado e una delle figlie del Re inglese Enrico II.

Invece cominciamo a conoscere più informazioni sul suo conto dal 1172, quando Corrado è coinvolto con il Barbarossa nel conflitto contro i comuni assieme a suo padre Guglielmo V.

Dopo la sconfitta del Barbarossa da parte dei comuni, Corrado dovette partecipare alle trattative di pace, scortando gli emissari del Papa Alessandro III fino a Modena.

In seguito, nel 1177 ricevette dei feudi e delle terre dalla sorella Agnese tra Marturi e Poggibonsi. Verso il 1179, rimasto ancora fedele all’Imperatore Federico I Barbarossa, si ritrovò ad Assisi al suo seguito. Però quella sarebbe stata l’ultima volta a fianco dei tedeschi. Infatti, rompendo i rapporti con il cancelliere imperiale Cristiano di Magonza, Corrado, a capo di una rivolta, andò contro l’Imperatore, il quale lo sconfisse. Fatto prigioniero dal cancelliere imperiale, dovette pagare un ingente riscatto di terre e da quel momento la sua famiglia si legò con i Comnei di Bisanzio. Con l’ausilio di quest’ultimi, verso l’autunno del 1179 Corrado condusse una forte armata che sconfisse quella tedesca, capeggiata dal cancelliere Cristiano di Magonza; dopo la sconfitta quest’ultimo venne fatto prigioniero e affidato al fratello Bonifacio I del Monferrato; venne poi infine rilasciato dietro un‘ingente  somma di denaro.

Una volta rilasciato Cristiano di Magonza, Corrado pensò che sarebbe stato più saggio riavvicinarsi all’Imperatore. Infatti nel 1183 rappresentò il Barbarossa a Tortona come delegato imperiale. Quando il padre partì per Gerusalemme nel 1185, Corrado divenne marchese del Monferrato.

Nel frattempo l’Imperatore d’Oriente Isacco II Angelo propose sua sorella Teodora Angelina al fratello Bonifacio ma, essendo già sposato, la proposta di matrimonio fu presa in considerazione da Corrado. Cosi Corrado decise di sposarsi e sostenne il cognato nelle lotte contro l’impero. In seguito decise che sarebbe stato meglio partire per la Siria dato la rivolta di Alessio Bramas.

Nel 1187 l’arcivescovo di Tiro aveva predicato la terza crociata. Parteciparono alla crociata di Papa Clemente III l’Imperatore, il Re francese Filippo II e il re inglese Re Riccardo Cuor di Leone. Corrado, una volta sbarcato a Tiro trovò l’esercito cristiano in pessime condizioni dopo la battaglia di Hattin. Poco dopo il Re e suo padre furono catturati dai Saraceni.

Tiro era l’ultima città cristiana in oriente e Corrado, dato che era parente di Guglielmo, fu scelto come legittimo Re di Gerusalemme temporaneamente. In realtà gli fu riconosciuta solo la reggenza sulla città in attesa che arrivassero le forze europee, ma Corrado ne ottenne per lui e i suoi successori il governo.

In seguito Saladino si fece avanti alle mura di Tiro al fine di conquistarla ma fu inutile: Corrado difese strenuamente la città.

Dopo aver preso parte alla battaglia per la riconquista di San Giovanni d’Acri ed essere scappato a fatica dall’esercito saraceno, Corrado venne tratto in salvo dal Re di Gerusalemme Guido di Lusignano, appena liberato. Gli furono riconosciute le sue signorie si Tiro e Beirut.

In seguito si sposò con Isabella di Courtenay, erede legittima del Regno di Gerusalemme. Venne incoronato Re di Gerusalemme nell’aprile del 1192. Il mese seguente venne aggredito e ucciso da un gruppo di sicari.

Sua moglie stava aspettando sua figlia Maria, sua erede del regno di Gerusalemme.

Successivamente prese il titolo di marchese del Monferrato suo fratello Bonifacio.

 

BIBLIOGRAFIA

  • Walter Haberstumpf, Dinastie europee nel Mediterraneo orientale. I Monferrato e i Savoia nei secoli XII – XV, Torino 1995.
  • Bernard Hamilton, The Leper King and His Heirs: Baldwin IV and the Crusader Kingdom of Jerusalem, 2000.
  • Leopoldo Usseglio, I Marchesi di Monferrato in Italia ed in Oriente durante i secoli XII e XIII, Casale Monferrato 1926.
  • Giancarlo Patrucco, Sulle tracce di Aleramo. Dalla Borgogna al Monferrato, Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”, Alessandria 2013.
  • Walter Haberstumpf, Corrado di Monferrato alla corte del basileus Isacco 2. Angelo (1186-1187 c.), in Atti del Convegno Storico Terre sul Po dal Medioevo alla Resistenza (Crescentino, 2-3 ottobre 1998)

A cura del Dott. Davide Chesini