Il Castello Scaligero di Torri del Benaco

Il Castello Scaligero di Torri del Benaco è una fortezza, di possibile origine romana, formata da tre torri e un mastio. Il castello è situato a Torri del Benaco, paesino sulle rive del versante orientale del Lago di Garda, in provincia di Verona.

STORIA

Le origini del paese che ospita il castello risalgono al I° secolo a.C. quando le legioni romane occuparono la zona Benacense, di strategica importanza dal punto di vista commerciale e militare sulla rotta lacustre Peschiera-Riva, trasformandolo in una sede di guarnigione (Castrum). Si teorizza che risalga a questo periodo la costruzione di una delle attuali torri del castello, facilmente distinguibile dalle altre per stile costruttivo, e la costruzione dell’impianto urbanistico del porto.

Successivamente, con le prime invasioni Ungariche nella regione della Pianura Padana, viene edificata la prima cinta muraria a protezione della città, della quali sono visibili tutt’oggi gli ampi resti tra la strada Gardesana e il centro storico. L’edificazione di queste mura e la ristrutturazione del maniero furono ad opera di Berengario I, re d’Italia, che in quello stesso periodo (905 d.C.) giunse e si fermò presso Torri per presenziare ad una dieta (assemblea nobiliare) dove elargì diplomi a nobili che lo assisterono contro Ludovico III di Borgogna.

Fece anche edificare una torre che porta il suo nome, la Torre di Berengario, situata nell’attuale piazza della chiesa.

All’inizio del 1° millennio, Torri del Benaco godeva di importanza strategica e rilevanza politica, essendo sede del Consiglio della Gardesana, una federazione di comuni della riviera veronese. Il passaggio di Barbarossa nel XII secolo mise in crisi queste autonomie, fino al 1193 quando Enrico VI cedette le terre del mediolago al Comune di Verona.

Più tardi il castello fu ristrutturato da Antonio della Scala, ultimo signore scaligero, che nel 1383 affidò i lavori a tale Bonaventura Prendilaqua, come si legge su una lapide murata del castello. Nello stesso periodo vennero anche rafforzate e ampliate le mura e Torri divenne la sede del colonnello del mediolago.

Durante le guerre tra Scaligeri e Visconti, a fine ‘300, Torri venne presa d’assalto dalle truppe di Giovanni d’Azzo degli Ubaldini, condottiere alleato di Gian Galeazzo Visconti, che combatté gli Scaligeri alle porte di Verona e successivamente assediò i loro castelli sul lago di Garda. Dopo sei giorni di assedio, Torri venne espugnata, grazie alla moderna artiglieria che rese inutili le vecchie mura a cortina.

Con l’avvento del dominio da parte della Repubblica di Venezia (1405) iniziò il lento e inesorabile declino del castello, che culminò nel XVIII secolo con il definitivo abbattimento della cinta muraria più esterna.

È soltanto ai giorni nostri che risale l’iniziativa di restauro del castello, che fino a quel momento versava in condizioni di totale abbandono, con l’inaugurazione del Museo del Castello Scaligero.

Oggi è possibile visitare il castello, che offre attrazioni quali: la serra di agrumi, risalente al 1760, le sale con illustrazioni della cultura di Torri e di tutto l’Alto Garda in generale, una sezione dedicata all’olivicoltura e una riservata alla pesca, un intero piano dedicato alle incisioni rupestri del lago di Garda, una sala dove viene esposto un plastico raffigurante l’antico centro storico di Torri e infine un piccolo orto botanico con piante caratteristiche della costa e dell’entroterra gardesano.

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a cura di Marco Fraccaroli