Nel Medioevo il cavallo era di uso comune e i suoi impieghi spaziavano dalla battaglia, ai trasporti, all’agricoltura. Il cavallo era comunque il segno distintivo di una classe sociale, l’elemento fondamentale di tutta una organizzazione sociale.
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Perdutosi con la fine dell’Impero Romano il costume di combattere in “ordine chiuso” l’elemento decisivo delle battaglie divenne il combattente a cavallo pesantemente armato. Mentre nell’agricoltura si abbandono l’uso dei buoi per trainare l’aratro inserendo al loro posto il cavallo molto più leggero e prestante.
Dalle cronache dell’epoca possiamo individuare diverse tipologie di cavalli allora utilizzati:
- il destriero era il cavallo da battaglia, di mole considerevole ed era addestrati con grande cura.
- il corsiero veniva impiegato nei tornei dove velocità e mole creavano una massa d’urto considerevole adatta disarcionare gli avversari.
- il palafreno era il cavallo da viaggio.
- il ronzino era un animale da soma, quindi forte e resistente.
- il cortaldo era deputato a trasportare le armi e l’equipaggiamento del cavaliere.
- le chinee era il cavallo che si pensa utilizzassero le dame, era di piccola taglia e molto docile.
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Col passare degli anni e con la necessità di proteggersi da armi sempre più sofisticate per le battaglie e per ottimizzarne l’uso nei campi si studiarono nuove e diverse soluzioni.
LA FERRATURA DELLO ZOCCOLO
Un’invenzione di fondamentale importanza per lo sfruttamento dell’energia animale fu quella della ferratura agli zoccoli dei cavallo. Inizialmente i Romani utilizzavano un finimento destinato a proteggere le unghie del cavallo, l’ipposandalo, costituito da una specie di sandalo con suolo di ferro. Mentre la ferratura a semicerchio (o ferro di cavallo) si ebbe solamente più tardi nel IX secolo.
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PROTEZIONE
Per la protezione dell’animale vennero studiate delle apposite armature. L’armatura per l’animale lo riparava dagli attacchi di lance e dalle armi della fanteria. Venivano utilizzate le cotte di maglia o le piastre che andavano a coprire le parti dell’animale più facilmente colpibili come cosce collo e testa. Sopra all’armatura molto spesso veniva posta una gualdrappa, una tunica che andava coprire quasi interamente l’animale. Normalmente la gualdrappa portava i colori della casata o esercito a cui apparteneva il cavaliere.
CAVALIERE
Il combattimento in sella richiedeva una abilità che non si poteva improvvisare: bisognava essere preparati fin da giovane età.
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Per questo e per imparare anche i principi etici e il codice di comportamento, il giovane veniva allogato presso un cavaliere che gli faceva da maestro.
Prima di diventare cavaliere il ragazzo prima era paggio (viveva cioè a contatto con i cavalieri), poi diveniva scudiero, cioè cominciava l’addestramento militare vero e proprio e seguiva il cavaliere in battaglia. Infine diventava cavaliere con una suggestiva cerimonia religiosa e il suo stato era paragonabile a quello del sacerdote, era un giuramento al quale si restava legato per tutta la vita.
FONTI:
- http://it.wikipedia.org/wiki/Cavalleria_medievale
- http://www.giovannidesio.it/articoli/cavallo%20e%20guerra/cavallo.htm
- http://cavallo.forumer.it/about4113-cavallo.html
- http://cavallo.forumer.it/about30644-cavallo.html
- http://www.maella.it/Download/I%20nostri%20amici%20-%20Il%20cavallo%20nella%20storia%20antica.pdf
a cura di Jacopo Baini