Il Medioevo: concetti e cronologia

Il concetto di Medioevo o “Media Aetas” (età di mezzo) si formò tra il XV e il XVI secolo per opera degli umanisti che vedevano in esso la negazione dell’equilibrio classico o per opera dei riformati che lo identificavano come un’epoca di progressiva decadenza della Chiesa. In effetti un periodo storico non ha una vera e propria data di inizio e una di fine, ma sono gli storici posteriori che per comodità descrittiva cercano di inquadrare questo spazio di tempo all’interno di due date.

Secondo la suddivisione più condivisa della Storia d’Europa che preveda tre ere, classica, medioevale e moderna, il Medioevo (termine coniato da Flavio Biondo, ispirandosi a Francesco Petrarca) è il periodo intermedio, il cui inizio viene collocato, per l’intera Europa, nel 476, cioè nell’anno che segna, secondo una convenzione fissata dagli storici, la fine dell’Impero Romano d’Occidente.

Diversamente, la conclusione di questa era viene collocata in ciascun paese in date diverse, che coincidono con la nascita delle rispettive monarchie nazionali ed il periodo detto “rinascimentale”.

Alcune date comunemente utilizzate sono:

  • il 1453 – la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi guidati da Maometto II
  • il 1453 – la fine della Guerra dei Cent’Anni tra Inghilterra e Francia
  • il 1476 – la Battaglia di Morat e morte di Carlo il Temerario, battuto dalle fanterie svizzere presso Nancy
  • il 1492 – la fine del periodo islamico in Spagna ( 711-1492 c.ca )
  • il 1492 – la scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo
  • il 1517 – la Riforma protestante e le “tesi” di Martin Lutero.

Una suddivisione comunemente utilizzata del Medioevo è tra:

  • “Alto Medioevo” (da qualcuno detto dei “secoli bui”), che va dal V al X secolo ed è caratterizzato da condizioni economiche disagiate e da continue invasioni da parte di popolazioni definite “barbare”, cioè Slavi, Arabi, Vichinghi e Magiari;
  • “Basso Medioevo” o “Tardo Medioevo”, un periodo intermedio, che vede lo sviluppo di forme di governo basate su signorie e vassallaggio, con la costruzione di castelli e la rinascita della vita nelle città; poi un crescente potere reale e la rinascita di interessi commerciali, specie dopo la peste del XIV secolo.

effetti-del-buon-governo

a cura di Fabio Scolari