Il Santuario di Madonna dell’Uva Secca

Nei dintorni di Povegliano Veronese esiste una località denominata Madonna dell’Uva Secca, dove è presente la chiesa di Santa Maria sulla Via Secca: tale nome è dovuto all’antica via Secca oppure deriva dalla leggenda popolare descritta così da Dino Coltro sul libro “Leggende e racconti popolari del Veneto”:

Un padrone possedeva un vigneto rigoglioso e carico di grappoli d’uva da suscitare l’invidia della gente. Geloso della sua uva restava giorno e notte a fare la guardia perché non gliela rubassero. Un giorno passò una vecchietta che chiedeva la carità e gli disse:
”Signor padrone, mi darebbe un grappolo da bagnarmi la bocca e sfamarmi, in nome di dio mi faccia la carità”
“Ma quale carità l’uva è mia e voi proseguite per la vostra strada”
“Grazie lo stesso, ma Dio vi darà la giusta ricompensa”
Detto fatto, la vigna verde diventò secca, i grappoli d’uva cadevano bruciati dal sole, insomma non gli restò un acino buono e la vite non rinverdì più. Dio ha voluto punire il cuore duro di un signore che aveva negato la carità a una poveretta.
A memoria del miracolo, gli abitanti costruirono una chiesetta e così la contrada si chiamò Madonna dell’Uva Secca.

La chiesa ha avuto la sua fioritura nel Medioevo (documenti comunali la fanno risalire all’anno 1178) quando accanto al santuario c’era anche una struttura per accogliere i malati e i pellegrini.
La costruzione è in stile romanico mentre il campanile è sormontato da una cupola a forma di cipolla, come nelle chiese orientali.
La chiesa fu riedificata nel 1611 ad opera dell’arciprete Francesco Priori e durante tali lavori venne trasportato all’altare maggiore l’affresco trecentesco intitolato “Dormizione della Vergine”, attribuito ai discepoli della scuola di Altichiero (Altichiero da Zevio visse e operò nella seconda metà del 1300) e Avanzo (Jacopo Avanzo pittore veneto della seconda metà del XIV secolo).
AffrescoL’affresco rappresenta il trapasso della vergine Maria da questa all’altra vita: mentre gli apostoli attorno compiono il rito funebre, Gesù accoglie fra le braccia l’anima della madre sotto forma di bambina per portarla in paradiso (tesi di laurea di Monica Recchia).
Sotto e sopra l’affresco, a formare un trittico, altre due opere esaltano la glorificazione di Maria e sono attribuite al pittore veronese Marcantonio Bassetti (1588-1630).

Sulle pareti si possono ammirare:
– Una santa famiglia con S.Rocco (autore ignoto, sec XVII), la cui cornice porta lo stemma comunale
– Sant’Antonio da Padova (Biagio Falcieri 1588-1630)
– L’Annunciazione (scuola Orbetto)
– La Madonna in trono con bambino e angeli (Antonio Badile,1539)
Accanto all’altare maggiore si trovano le statue che rappresentano la Fede e la Speranza

FONTI:

a cura di Raffaello Marchesini